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Degustazione ADB #wineclub – Tenuta San Guido e Basile a confronto. Ad Agio 2009 e Cartacanta 2010 i vini che sono piaciuti di più. Sassicaia 2013 solo 3°!

L’ADB #wineclub organizza periodicamente delle degustazioni vinicole alla “cieca”, vale a dire i degustatori non sono informati dei vini che assaggiano. 

Il tema dell’ultima degustazione è stato: Tenuta San Guido e Basile a confronto. (Per Tenuta San Guido sono stati degustati il Sassicaia 2013, il Guidalberto 2009 e Le Difese 2014; Per Basile: l’Ad Agio 2009, il Comandante 2012 e il Cartacanta 2010; in più è stato inserito un intruso: il Barbaresco Docg Reyna di Michele Chiarlo). 

Si precisa che lo scopo principale di queste degustazioni è soprattutto didattico e cioè, bere senza essere condizionato dalle etichette. 

I vini sono passati, alla cieca, sotto l’esame attento di 13 degustatori ADB #wineclub: Buonora Diodato, Calabrese Maurizio, Cavallaro Sergio, Desimone Angelo, Galdi Valentino, Giannattasio Angelo, Gigantino Roberto, Grippo Francesco, Napoleone Franco, Novi Annamonica, Pinto Fabio, Sangiovanni Donato, Taurone Bruno. 

“Nostro” Artigiani del Gusto a Eboli

I campioni degustati il 1° Febbraio 2017, al NOSTRO – ARTIGIANI DEL GUSTO di Eboli, hanno dato i seguenti risultati espressi in centesimi, scaturiti dalla media dei voti di tutti i degustatori, escludendo il punteggio più alto e quello più basso. Naturalmente, è possibile per numerosi motivi, che un altro campione della stessa azienda e della stessa annata possa dare un giudizio diverso.

1° – Ad Agio 2009, Montecucco Sangiovese Riserva Doc, Basile, Cinigiano (GR). Gradazione 14,5%. Da uve Sangiovese 100%. Prezzo indicativo in enoteca € 23,00. Punteggio 92,54/100. 

2° – Cartacanta 2010, Montecucco Sangiovese Doc, Basile, Cinigiano (GR). Gradazione 14%. Da uve Sangiovese 90%, Merlot 10%. Prezzo indicativo in enoteca € 11,00. Punteggio 91,27/100. 

3° – Sassicaia 2013, Bolgheri Sassicaia Doc, Tenuta San Guido, Castagneto Carducci (LI). Gradazione 13,5%. Da uve Cabernet Sauvignon 85%, Cabernet Franc 15%. Prezzo indicativo in enoteca € 160,00. Punteggio 89,63/100. 

4° – Guidalberto 2009, Toscana Igt, Tenuta San Guido, Castagneto Carducci (LI). Gradazione 14%. Da uve Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 40%. Prezzo indicativo in enoteca € 44,00. Punteggio 89,45/100. 

5° – (intruso) Barbaresco Docg Reyna 2010, Michele Chiarlo, Calamandrana (AT). Gradazione 14%. Prezzo indicativo in enoteca € 34,00. Punteggio 88,18/100. 

6° – Le Difese 2014, Toscana Igt, Tenuta San Guido, Castagneto Carducci (LI). Gradazione 12,5%. Da uve Cabernet Sauvignon 70%, Sangiovese 30%. Prezzo indicativo in enoteca € 20,00. Punteggio 85,00/100. 

7° – Comandante 2012, Maremma Toscana Doc, Basile, Cinigiano (GR). Gradazione 14%. Da uve Sangiovese 50%, Merlot 50%. Prezzo indicativo in enoteca € 14,50. Punteggio 84,54/100. 

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2° Livello ADB per Donato Sangiovanni, consegna Calabrese 

–          Dai degustatori 12 commenti “a caldo”… 

–          In ogni degustazione trovo delle “sorprese” interessanti. Ad Agio dell’azienda Basile è il vino che ha avuto più consensi. Mi aspettavo qualcosina in più dal Sassicaia [Franco Napoleone]. 

–          Come sappiamo, degustare alla cieca non è semplice. Spesse volte, come in questo caso, ci sono state delle sorprese [Angelo Desimone]. 

–          Degustazione stellare!!! Ne sono uscito brillo!!! [Bruno Taurone]. 

–          Degustare alla cieca riserva delle sorprese. Vini caldi, dotati di grande eleganza e complessità [Roberto Gigantino]. 

–          Grandi vini. Grande Degustazione. Grande ADB. Grande PAV  [Francesco Grippo]. 

–          La cantina Basile è stata una vera sorpresa. Un prodotto di nicchia che merita di essere fatto conoscere [Valentino Galdi]. 

–          Grande sorpresa i vini Basile. Ottimi Ad Ag e Cartacanta [Angelo Giannattasio]. 

–          Una degustazione davvero interessante. Non sempre il blasone, in una degustazione alla cieca, riesce ad emergere. La mia valutazione, almeno per le prime posizioni, rispecchia perfettamente la classifica. Ancora un plauso ai nostri viticoltori e all’ADB per le eccellenti opportunità che ci dà [Donato Sangiovanni]. 

–          Degustare il risultato vitivinicolo delle terre grossetane e livornesi è solo un onore. “Ad Agio 2009” di Basile, qualità prezzo da Guinness … confermando Sassicaia colgo l’occasione per ringraziare il PAV [Fabio Pinto]. 

–          Come al solito, quando ci sono blasoni in degustazione, ci sono grandi sorprese!!! Grande Ad Agio [Maurizio Calabrese]. 

–          La fama e il “brand” non sempre sono sinonimo di eccellenza assoluta. Stasera ne ho avuto la dimostrazione. Onore alla Tenuta San Guido per la qualità dei suoi prodotti, ma un plauso particolare va all’azienda Basile che, sicuramente, si è distinta in qualità. Sono entusiasta di questa degustazione, sempre grazie PAV [Annamonica Novi]. 

–          Degustazione bellissima. Semplicemente divina. Questo vino è poesia [Sergio Cavallaro]. 

… e 1 commento a “freddo”: 

–          Diciamo che i vini di Basile hanno “vinto” soprattutto per il rapporto qualità prezzo. Questa degustazione ha dimostrano quello che predichiamo da sempre: dobbiamo imparare a bere il vino e non le etichette. Basta pensare che con il prezzo di vendita di una bottiglia di Sassicaia se ne acquistano 7 di Ad Agio. Sicuramente il vino Ad Agio di Basile, essendo più maturo del Sassicaia, ha avuto dei vantaggi, ma io mi metto nei panni del cliente finale e cioè, quando si acquista un vino, in enoteca o al ristorante, deve essere pronto. Non è compito del cliente di farlo invecchiare. Comunque, se non guardiamo il prezzo di alcuni, grandi vini [Diodato Buonora]. 

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Qualche notizia su “BASILE”

L’Azienda Agricola Biologica Basile nasce nel 1999, anno nel quale Giovan Battista Basile acquista un terreno rimasto incolto per trent’anni nel Comune di Cinigiano (GR) in Toscana, zona di produzione del vino Montecucco DOCG. Giovan Battista si trasferisce da Napoli con tutta la famiglia e si dedica a tempo pieno all’azienda. In questo lavoro è affiancato dall’enologo Maurizio Saettini e dai collaboratori Susanna e Giacomo. La moglie Ilaria, in compagnia dei figli Antonio e Federico, si occupa dell’accoglienza e delle degustazioni dei vini, abbinati a cibi locali e genuini. 

 La famiglia Basile

I terreni dell’Azienda Agricola Biologica Basile si estendono per circa 34 ettari e sono per la gran parte esposti a Sud-Ovest, in una posizione ideale per l’irraggiamento dei vigneti che sono accarezzati dal sole durante tutto l’arco della giornata. Il terreno ha una composizione prevalentemente calcarea; caratteristico è il cosiddetto galestro, una pietra che si sbriciola con il tempo e le intemperie creando un ambiente ideale per la vite. L’altitudine varia dai 380 ai 330 metri. Anche il clima di questi luoghi è da sempre favorevole alla coltivazione della vite con temperature che raramente superano i 30°C in estate e con venti che permettono all’uva di mantenersi sana e protetta dall’umidità.  

L’azienda segue i dettami dell’agricoltura biologica, questo significa l’assoluta mancanza di qualsiasi prodotto chimico sia nei terreni che nell’uva. Le vigne sono circondate da boschi che creano una naturale barriera protettiva e vengono concimate con il letame ed altri materiali organici di origine biologica. Per la lotta alle malattie della vite si adoperano prodotti tradizionali come lo zolfo ed, in quantità strettamente controllate, il rame. Inoltre, molte operazioni colturali e la vendemmia vengono svolte manualmente per ottenere l’uva migliore. Non vengono utilizzati in nessun caso diserbanti. L’azienda Basile mantiene anche un impatto ambientale pari a zero, producendo energia fotovoltaica pulita e seguendo i principi di bioedilizia. 

e  su “TENUTA SAN GUIDO”

Tenuta San Guido, il cui nome deriva da San Guido della Gherardesca vissuto nel XIII secolo, è una storica cantina della zona di Bolgheri, situata lungo la costa Etrusca che va da Livorno a Grosseto, nella Maremma toscana. Estesa su una superficie complessiva di circa 2500 ettari, l’azienda può al momento contare su novanta ettari vitati, che includono 75 ettari dedicati esclusivamente alla produzione del Sassicaia, quest’ultimo nato da un’idea del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che voleva creare un grande vino in stile bordolese. Erano infatti gli anni ’20, quando lo stesso Marchese, ispirato da Bordeaux e dall’aristocrazia di un tempo, sognava di arrivare a produrre un vino di razza, un vero e proprio purosangue.

Il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta

Trasferitosi nella tenuta toscana nella seconda metà del ‘900, il Marchese Incisa della Rocchetta iniziò a fare esperimenti, piantando alcune barbatelle di varietà vitate francesi in una zona fino ad allora assolutamente ignota dal punto di vista vitivinicolo. Da quel momento, con splendida lungimiranza, il Marchese Incisa della Rocchetta riuscì a comprendere il potenziale dell’area di Bolgheri e di quei stessi terreni su cui aveva piantato le barbatelle, che presentavano delle caratteristiche uniche, nel microclima molto simili alla zona delle Graves e di Bordeaux. La prima annata messa in commercio fu quella del 1968, e da allora il Sassicaia ha raggiunto a livello mondiale una fama inaspettata, crescente di anno in anno. Oltre a questo celebre vino, la Tenuta San Guido produce anche altre due etichette: il “Guidalberto”, da uve cabernet sauvignon e merlot, e “Le Difese”, un IGT ottenuto da cabernet e sangiovese. Con una produzione che sfiora la media di 800mila bottiglie annue, alla Tenuta San Guido va riconosciuto gran parte del merito per cui il territorio di Bolgheri sta riscuotendo successo a livello internazionale. Una storia e una dimensione enologica quasi irreale, quella della Tenuta San Guido, fuori dal comune e sospesa nel tempo, quasi mitologica.

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